Vi lamentate perché i pedaggi delle autostrade italiane sono salati? In fondo, avete ragione. I costanti aumenti hanno portato a importi vergognosi e ce se ne rende conto quando dobbiamo pagare l’abbonamento del telepass, per passeggiate lunghe già solo 20 km o durante le vacanze estive.
Certo, la manutenzione è ottima. Percorrendo la rete autostradale italiana – gestita ricordiamo per l’80% dalla società Atlantia dei Benetton, finiti nel mirino dopo la vicenda del Ponte Morandi di Genova – non si incappa in voragini, restringimenti interminabili, il drenaggio del manto stradale in caso di pioggia o neve è discreto, gli accessi e le uscite sono complessivamente buoni.
E ci mancherebbe pure, aggiungiamo noi, con quello che si paga. Non a caso, le autostrade gestite da Atlantia si fermano a Salerno e Taranto.
Purtroppo però, a breve, rischiate di lamentarvi ancora di più. Senza un piano di salvaguardia, dal primo luglio i rincari potranno essere davvero spaventosi, fino a toccare punte del 19% per alcuni percorsi. Gli automobilisti del nostro Paese potrebbero dunque avere brutte sorprese, soprattutto in preparazione alle vacanze estive, per chi ha deciso di optare per le più belle mete italiane, utilizzando l’auto. Stessa sorte potrebbe toccare alle tangenziali.
Vediamo dunque quali aumenti autostradali ci potrebbero toccare e i tratti dove saranno più alti.